SCHEDA SPETTACOLO
Rumori fuori scena
di Michael Frayn
dall’1 al 20 ottobre
AL POLITEAMA GENOVESE
Traduzione di FILIPPO OTTONI
Regia MASSIMO CHIESA
Con la THE KITCHEN COMPANY
INTERPRETI IN ORDINE ALFABETICO
Fabrizio Careddu
Lidia Castella
Caterina Cottafavi
Daria D’Aloia
Mauro D’Amico
Fabio Facchini
Lorenzo Tolusso
Susanna Valtucci
Marco Zanutto
Rumori fuori scena è un’irresistibile e pluripremiata commedia inglese. Dal suo debutto ad oggi, ha fatto divertire milioni di spettatori ed ha raggiunto un numero di messe in scena e di repliche tale da spingerla in vetta alla classifica delle commedie più rappresentate al mondo. Considerato il capolavoro comico per eccellenza, è scandita da un ritmo inarrestabile che porta lo spettatore a ridere fino alle lacrime. Suddiviso in tre atti, è un riuscitissimo osservatorio sul mondo del teatro e sulle sue infinite, sorprendenti, e rocambolesche dinamiche interne.
PERCHE’ VEDERLO?
“Rumori Fuori Scena” è stato il cavallo di battaglia della The Kitchen Company. Rappresentato a Genova per ben 212 serate, ha totalizzato 55.628 spettatori. Molti di questi lo hanno visto più di 1 volta, alcuni lo hanno visto per più di 5 volte, e alcuni “folli” lo hanno visto più di 10 volte! Uno spettacolo imperdibile!
Il pubblico ride in un crescendo contagioso, mentre applaude più volte a scena aperta gli attori […] – (Corriere Mercantile/La Stampa – Clara Rubbi)
Teatro pieno. Applausi a scena aperta. Irresistibili. – (Il Secolo XIX – Raffaella Grassi)
The Kitchen Company in “Rumori fuori scena”: Quando la platea scoppia di risate. Se a teatro si piange dal ridere. – (Il Giornale – Giulia Guerri)
Una commedia ultracomica. Adrenalina, energia, entusiasmo e calore: anche su tutto ciò si basa il successo di Rumori fuori scena. Spettacolo incalzante e travolgente! – (La Repubblica – Monica Corbellini)
Il pubblico ride fino alle lacrime, bimbi compresi che saltano estasiati sulle poltroncine – (Mentelocale – Laura Santini)
Risate e qualità per “Rumori fuori scena” – (Vivere Genova – Cesare Torre)
Il copione, che per la sua struttura raddoppia gli equivoci normalmente previsti in un normale vaudeville, richiede tempi e incastri perfetti. E, nel manovrare questa macchina, interpreti e regista non sbagliano un colpo. – (Il Secolo XIX – Silvana Zanovello)